sabato 21 febbraio 2009

Io e Marianna, Misano 2000

Ti ricordi allora la foto? Che concerto, che favola...! Io e la Mari avevamo allora solo 17 anni...
Io poi ero molto più indietro rispetto alle mie coetanee (ma anche la Marianna)! Io vivevo nelle favole e quelle mi bastavano, il Principe, bastava averlo in mente e la fantasia tirava la carretta per me.
Tu, mio caro, anzi carissimo John Di Leo facevi un gesto che non so se fai ancora, quando con la mano ti aggiustavi i capelli dietro l'orecchio: ti guardavamo incantate. Io e la Fiorani ti guardavamo a bocca aperta!
La Marianna aveva confezionato una maglietta con su scritto "Kristo sì" come la tua canzone, e sotto in corsivo "non per te ma perché son di CL!" (Marianna era effettivamente di CL quella volta). Io mi ero anche lisciata i capelli e sembravo una pecora. Che vergogna a parlarti all'inizio. Poi grazie alla Mari tutto si è sdrammatizzato, specie quando ti ha chiesto di cantarle la canzone in dialetto d'urbino "La vaca dis mal mul come te pussa il cul, il mul dis ma la vaca te pussa la patacaaaa!". Tu ti sei messo a ridere da matti, eri favoloso! Noialtre tre ciladone...
E già, concerto di pomeriggio, poi siamo stati insieme fino a sera tarda. Indimenticabile il locale sul lungo mare di Misano, il concentrato grezzo della Romagna, ovvero Piada e Fica e camp tutt 'na vita! Il barista c'aveva permesso di cantare e ne abbiamo cantate un bel po'! Umbriachi, sì dai, un pochino sì... anzi abbastanza! C'erano gli altri della banda e la gente per caso che si raccatta per caso nei lungomare. Poi tu te ne sei andato, con gli altri, e saresti tornato a Bologna. Noi tre, col cuore trabboccante di vita abbiamo continuato a sognare sui sedili della Bucci che ci avrebbe riportate a casa.
Non dimenticherò mai quel giorno per aver poi conosciuto il grande artista che sei. Per noi, della Scuola del Libro di Urbino, conoscerti è stato speciale, perché hai portato con te nuovi influssi e idee, e come da sempre facevamo costruivamo inconsapevoli la grande Factory. E tu in qualche modo hai visto crescere tutto questo, tu che ci ascoltavi e ti interessavi a noi e ai nostri sogni. 
Quanti anni passati, non sembra...

Che bella bugia che vi ho raccontato, vi è piaciuta? 
Non sempre importa che tutto sia vero, basta dargli la vita.
La foto per la cronaca è stata invece scattata lo scorso anno all'ospedale San Raffaele per girare la sit-com(?)  Il Bene Oscuro (ribattezzato da noi Il Pene Oscuro per il trash), per aiutare Domenico-Domez che aveva bisogno di comparse. Quella volta non ci avevano neanche pagato. Invece quando abbiamo fatto le comparse per il film sulle sette sataniche, nei sotterranei del Castello Sforzesco, 25,00 euro a testa ce l'avevano date (che poi la Marianna ha perso per strada). Che ridere Nomen-Nomen! ...sicut serpentes e xxx sicut colombae!

Sanremo, Sanremo, Sanremo!

Come dimenticarsi di quel Sanremo 2001 che ha fatto conoscere i Quintorigo all'Italia! Che nostalgia, che magnifica apparizione. Parteciparono con Bentivoglio Angelina! un pezzo davvero formidabile oltre che indimenticabile. Sì perchè i Quintorigo, con John De Leo (prodigio della natura...), front-man del gruppo, facevano musica colta: e non solo dal punto di vista musicale. Base jazz, violini taglienti come i clavicembali del Kantor, la voce di Leo era un intero film di Tim Burton con addosso il frack di Fred Buscaglione, il testo un reading di Stefano Benni. Troppo, troppo per un'Italia che ama Albano, che vuole Albano e compra i suoi vini. Se un giorno girerò mai un film vorrei John De Leo al mio fianco. (Poi Domenico-Domez e Luis-Rosati tenetevi pronti che 'ste 'state si lavora!)
Adesso il gruppo non esiste più. John De Leo continua la sua sperimentazione con profitto e interessantissimi risultati. Nelle interviste registrate la sua voce e il suo accento romagnolo ricordano con immensa dolcezza gli intervistati da Pasolini in Comizi d'Amore, come se la sua voce fosse metallica di natura e anche al naturale vibra come in un microfono. Quell'uomo è un genio, è un artista completo, nel senso rinascimentale del termine. Oppure, ricordate Grigio? Che pezzo! Non puoi non innamorarti di quella voce su quelle note. Come il Vincenzo Vivaldi, di casa Radcliffe, che si invaghì di Elena di Rosalba solo sentendo il suo canto nella chiesa di San Lorenzo a Napoli, forse sotto gli auspici di Boccaccio e di Fiammetta che proprio in quella chiesa si accese il loro amore...  Grigio vagabondare, nella ragione niente soluzione... Ah, l'ironia non ci prende alla sprovvista è come una pioggia estiva che ci bagna in mezzo al mar! Che ci guarda naufragar, che m'è dolce naufragar, che ci guarda naufragar!



C'è gente sempre uguale ad altra gente


Che delusione. Pietà. Ha vinto Sanremo web Buongiorno gente! Ma no perché sono di parte, ma perché è la solita lagna stile Pausini, terribile!! Anche dal punto di vista dell'immagine sta qua non ha niente di fresco, di giovane, di nuovo, di esaltante: è la classica ragazza giovane che si veste da troione per tirare su il morale ai vecchiotti senza speranza; oppure rappresenta un modello per la casalinga tipo che tra un pavimento e l'altro, col grembiule sporco di farina, si guarda Uomini&Donne della De Filippi. Basta!!! Questa è l'Italia di Berlusconi. Ma quanto erano meglio i Malamonroe (che sono comunque arrivati secondi)! Un po' di evoluzione, che diamine! Il problema non riguarda purtroppo solo la musica ma le immagini e quindi le idee (di cui sono portatrici le immagini): le idee degli italiani, l'immagine che piace agli italiani.
Almeno sono contenta che ha vinto Sincerità tra le proposte giovani, la ragazza è proprio un bel tipo e anche la canzone non è niente male.
Si sa che questa Ania di Buongiorno gente venderà un sacco di cd agli stessi che hanno rivoluto Albano sul palco dopo l'eliminazione (e quindi col ripescaggio). 
Non è un caso che Albano sia stato preferito agli Afterhours
Italia mia, quanto sei tamarra!!!
E quindi senza speranza.

Era uno spirito infame e bardato di stizza





















"Ho sentito raccontare che, talvolta, dei fantasmi sono apparsi agli uomini per annunciar loro la morte. Com'era delicato da parte loro venir da tanto lontano per darci l'allarme!" (Blair)
Oggi comincio. Tira un gran vento e ho finito stamattina di leggere Il Monaco, però nella versione di Artaud perché l'ultima copia di Lewis me l'ha soffiata un tale che aveva telefonato in Mondadori per prenotarsela. Ma perché è così difficile a Milano accaparrarsi le opere gotiche? Posso solo ordinarle via internet (come ho già fatto per molti testi) perché qui a Leeds non c'è gran che nelle librerie, solo nelle biblioteche, che è già qualcosa. Purtroppo non so ancora così bene l'inglese da poter leggere a tutta velocità un testo di narrativa. Si leggono bene quelli di critica ma perché le parole a loro difficili sono quelle facili per noi perché quasi tutti latinismi.
A volte però, devo dire, belle idee sono venute fraintendendo il testo (e io di sfondoni ne prendo taaanti!), per cui, chissà se non esce qualcosa di buono anche da un romanzo in inglese? Per ora sto leggendo i racconti della Gaskell e sto ancora aspettando che qualcuno bussi alla mia porta. Shelley è sempre lì che mi aspetta e lo sa che dovrà aspettare ancora, quando tutto il puzzle sarà al completo e la grande Factory gotica di questa grande famiglia potrà essere raccontata (shh... inventata!). La mia piccola e provvisoria collana per ora sarà di tre volumi soltanto. Poi si vedrà. Magari non ne viene fuori niente di buono. Ma intanto disegno e magari è anche ora che incominci a buttare giù qualcosa di scritto.
(Il vento sussurra che devono essere pronte le bozze per la fiera di Bologna... )